Il Conto Termico 2.0 potenzia e semplifica il meccanismo di sostegno già introdotto da quello precedente, che incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
I beneficiari sono Pubbliche Amministrazioni (Regioni, Comuni, Province, Scuole, ecc.) e Soggetti privati (abitazioni, condomini, attività commerciali, aziende agricole, ecc.) che potranno accedere a fondi per 900 Milioni di euro annui, di cui 200 Milioni destinati alle PA.
Il responsabile della gestione del meccanismo e dell’erogazione degli incentivi è il Gestore dei Servizi Energetici – GSE, la società pubblica che promuove lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica in Italia.
Le principali novità introdotte dal Conto Termico 2.0:
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Snellita la procedura di accesso diretto per apparecchi a catalogo
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Innalzato il limite per l’erogazione con un’unica rata da 600 a 5.000 euro
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Ridotti da 6 a 2 mesi i tempi di erogazione degli incentivi
Dal 19 luglio 2016 (a 24 mesi dall’entrata in vigore del d.lgs. 102/2014), possono presentare richiesta di incentivazione al GSE solamente le ESCO in possesso della certificazione, in corso di validità, secondo la norma UNI CEI 11352.
Gli incentivi sono corrisposti dal GSE nella forma di rate annuali costanti della durata compresa tra 2 e 5 anni, a seconda della tipologia di intervento e della sua dimensione, oppure in un’unica soluzione nel caso in cui l’ammontare dell’incentivo non superi 5.000 euro.
Le PA e le ESCO che operano per loro conto che optano per l’accesso diretto possono richiedere l’erogazione dell’incentivo in un’unica soluzione anche nel caso in cui l’importo del beneficio complessivamente riconosciuto superi i 5.000 euro.
Gli incentivi del CT 2.0 non sono cumulabili con altri incentivi statali, detrazioni irpef del 65% per interventi di riqualificazione energetica, detrazioni irpef del 50% per interventi di ristrutturazione edilizia, titoli di efficienza Energetica (Certificati Bianchi), fatti salvi i fondi di rotazione, i fondi di garanzia e i contributi in conto interesse.
Alle PA (escluse le cooperative di abitanti e le cooperative sociali) è consentito il cumulo degli incentivi con incentivi in conto capitale, anche statali, nei limiti di un finanziamento complessivo massimo del 100% delle spese ammissibili.
Gli interventi incentivabili sono:
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Efficientamento dell’involucro (solo per le PA)
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Sostituzione di impianti esistenti per la climatizzazione invernale esistenti con impianti a più alta efficienza come generatori di calore a condensazione (solo per le PA)
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Installazione di impianti solari termici anche abbinati a sistemi di solar cooling
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Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore
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Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con generatori alimentati a fonti rinnovabili: pompe di calore, sistemi ibridi a pompe di calore e caldaie, stufe e termocamini a biomassa.
Gli interventi per essere incentivabili secondo il Conto Termico 2.0 devono:
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Essere realizzati su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale, dotati di impianti di climatizzazione
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Essere realizzati utilizzando esclusivamente apparecchi e componenti di nuova costruzione e devono essere correttamente dimensionati in funzione dei reali fabbisogni di energia termica.
Riqualificare i propri edifici avvalendosi del Conto Termico 2.0 significa:
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Migliorare le prestazioni energetiche e ridurre i costi dei consumi
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Recuperare in tempi brevi parte della spesa sostenuta
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Consentire alle PA di esercitare il loro ruolo esemplare previsto dalle direttive sull’efficienza energetica
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Contribuire a costruire un “Paese più efficiente”